Lo scorso weekend ho visitato Milano. Ormai ci sono stato varie volte, anche da turista, e non posso dire di non aver visto nulla. La pinacoteca di Brera, il museo della scienza, il Cenacolo, S. Ambrogio e il Duomo, i negozi e la vita degli happy hours. Insomma roba interessante, anche se la città mi sembra non chiarire al mio occhio mai i suoi perchè. Dopo anni di immersione senza boccaglio nella ricca Svizzera, riconosco l'Italia dai suoi tratti comuni piuttosto marcati. Ad esempio, da nord a sud, c'è la legge del parcheggio selvaggio. Macchine in ogni ordine e fila, disposte disordinatamente e contro ogni logica. Venendo da oltralpe tutto cio' risulta quasi disturbante. Ma non si possono disconoscere le proprie origini, e quasi ci si trova a rilassarsi nella assenza di regole...
Milano non fa eccezione ed è quasi peggio di Napoli nella sua occupazione continua di suolo pubblico... A parte questa banalità, Milano resta per me una città abbastanza misteriosa. Tralasciando il casino toponomastico che non riesco a comprendere, l'alternarsi architettonico di palazzi grandi piccoli e medi mi scombussola. Allo stesso modo non capisco la mondanità spinta. Dipenderà dalla voglia di divertirsi dopo aver prodotto? O è l'unico segno tangibile di quella italianità della caciara sopravvissuta alla potente vicinanza delle nazioni d'Oltralpe?
Con il sole, sperimentato piu' volte contro tutte le attese, Milano è finanche luminosa. Ma resta piena di angoli in ombra difficilmente leggibili. Per un miope come me, questo è un aspetto abbastanza frustrante. Eppure ci sono dei milioni di persone che la eleggono a loro residenza definendone poi pregi e difetti, motivi di esistenza e ragioni caratterizzanti. Mi resta sempre il dubbio di capire se ci sia un perchè a tutto questo che non sia il solo bisogno di sopravvivere grazie ad un lavoro trovato solo in quella zona.
Non è un giudizio di merito, ma solo la sensazione che in troppi siano scelti dalla città nella sua tentacolare morsa che abbranca con ventose potentissime. La scelta di Milano da parte degli altri, appare invece meno costante. Un amore odio per un luogo che offre il suo meglio indissolubilmente legato al suo peggio... Il tutto in una moderata visione, forse un po' stucchevolmente moderata...
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