mercoledì 22 settembre 2010

Giornate, serate e la ricerca della felicità

Oggi é stata una giornata molto lunga. Adesso che scrivo (20.30) sono in treno verso casa dal lavoro. Tante, tantissime le cose da fare. Ma soprattutto tanti i pensieri. Qualche delusione mi ha messo in quello stato d'animo di ricerca del silenzio. Di un immoto attimo di solitudine riflessiva. Ed é anche per questo che alla fine ho rinunciato da un lato a uscire con gli amici, e dall'altro mi sono autoinflitto due ore di lavoro supplementari di cui avevo bisogno senz'altro, ma che mi costeranno l'ennesima cena rimediata alla meno peggio e una serata di divano.
Dietro tutto questo c'é da scoprire. C'é probabilmente il solito fattore distacco dalla famiglia per la partenza di mio fratello. Ma ci vedremo da ora in poi quasi con cadenza mensile, per cui é attenuato. C'é la atavica mancanza, acuita da tempistiche sfavorevoli, di conoscenze dell'altro sesso che siano più interessanti di una galleria. E c'é la voglia di un pò di adrenalina per qualche occasione di cambiamento. Finora poca ne é scorsa...
Ed é in serate come queste che mi chiedo dove sia la felicità e se essa abbia una definizione più ampia di un istante fuggevole di pace. Pur ritenendomi una persona mediamente felice, non posso fare a meno di chiedermi se quel barlume di gioia che vivo non sia solo un pallido riflesso attenuato di qualcosa di più cui tutti tendiamo più o meno consapevolmente. Non lo so. Forse non voglio raggiungere alcuna consapevolezza su questo. Ma intanto é buio e un pò freddo, e per l'inverno la coperta di Linus servirà...

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