Lontano dalla politica e dalla cronaca nazionale per motivi vari ed eventuali, ritorno e leggo della comparsa sulla scena politica di un nuovo personaggio. Silvio Berlusconi da Arcore si presenta come leader del partito di destra. Da dove venga non è ben chiaro. Pare che la ragione che lo spinge come un fuoco sacro applicato alle terga sia il voler salvare la nazione da scelte scellerate...
Devo dire che la mia memoria forse mi fa un brutto scherzo, sicuramente irriverente, nel ricordare che un omonimo personaggio si sia presentato con lo stesso cipiglio eroico alcuni anni or sono a salvare lo stivale. Nel tempo pero' pare si sia fatto attrarre dalle lusinghe di calzature simili alla forma della nostra penisola, ma in genere indossate da ragazze di dubbi costumi che le indossavano fino a mezza gamba...
Insomma ecco un "what if" nello stile di "se una notte di inverno un viaggiatore" dove la pellicola si riavvolge continuamente raccontando ancora una volta la storia e aggiungendo un nuovo tassello, ma senza che la sostanza cambi, e con la frustrante impressione che dalla farsa comica, si vada inesorabilmente a finire nella tragedia umana. Purtroppo sembra che la pellicola sia di vecchio tipo e i colori si siano deteriorati... Cosi' alcune battute saltano e ci si trova a guardare con occhio critico l'esercizio di stile di un sistema basato su un attore prossimo alla pensione. Le trame che si svolgono e riavvolgono dietro sono sicuramente molto oltre l'immaginazione lineare di uno come me, ma le sorprese sembrano esaurite. Ci saranno colonne di fango e pioggia di altri liquidi affini, ma è probabile che il pubblico in sala inizi a protestare di fronte all'ennesimo tentativo di riproporre gag che non fanno più ridere pur se hanno destato affezione in altri tempi.
Questa profezia potrebbe essere smentita, ma tutto sommato il mondo dello spettacolo cui questa farsa è ispirata ha mostrato che dopo un po' di repliche, il pubblico si disamora. Rambo, Indiana Jones, Rocky, Starwars, non sono sopravvissute al secondo-terzo episodio senza perdere un numero consistente di spettatori ed estimatori. Anche le prime edizioni non necessariamente sono stati capolavori, ma l'occhio si è abituato e ha iniziato a aspettare sorprese che non venivano più o diventavano sempre meno sorprendenti e sempre più risibili. Promesse mai mantenute e sogni dipinti ma mai avverati...
La mia nuova sceneggiatura prevederebbe invece un ritorno alle idee e alla filosofia. La proposta di sogni che dicano di speranze e di un mondo in cui vivere dignitosamente e serenamente per contribuire a rendere le persone felici e realizzate dove questo non coincida necessariamente con ricchezza e eccessi. Una Italia che potesse ritrovare una strada per dare entusiasmo a se stessa e dove non tutto fosse oscurato da presagi foschi e mai ben chiariti come una profezia Maya. Manca poco al 21 Dicembre, e forse si potrebbe far coincidere la data non con la fine del Mondo, ma con l'inizio di un nuovo corso. Che anche i più ambiziosi trovino pace e che i potenti non siano egoisticamente guidati dalla propria borsa. Dove si torni a far parlare le persone del più e del meno e non del peggio del peggio...
Ma io sono un sognatore di viaggi impossibili su treni ormai probabilmente già indirizzati su binari morti e destinati a fermarsi di fronte a una traversina bianca e rossa. Oppure a sfondarla a tutta velocità senza la possibilità di tornare indietro...
Racconti di viaggio lungo i percorsi della vita...
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2 commenti:
A mio modesto parere il problema di questo che sembra più uno scherzo di cattivo gusto che una effettiva scelta politica (basti pensare al passo doppio e triplo che ha compiuto Berlusconi in pochi giorni per decidere di non votarlo, se mai si avessero dubbi), è che gli italiani sono stufi di parole ma ancora più stufi di chi ha fatto i fatti, e quindi credono a chi promette per l'ennesima volta di rimpinguare il loro portafoglio, anche se di pochi spiccioli. Ed i piccoli passi avanti che si erano fatti in quest anno rischiano di venire vanificati. So che abbiamo bisogno di volti nuovi, ma nell'attesa del messia non facciamo tornare Erode sul trono..
Il rischio c'è. In ogni caso questo teatro tragico porterà l'Italia a fare un nuovo passo verso il basso. Che tristezza...
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