Non di rado mi getto sulla notizia del giorno. Se lo faccio è perchè qualcosa mi colpisce, ma soprattutto innesca una di quelle riflessioni piu' generali che tendo a condividere pensando irragionevolmente che a qualcuno possa interessare la mia opinione...
Dunque è finita l'era del Fido Fede con un suo TG. Rappresentazione da sempre grottesca dell'informazione e specchio di una spettacolarizzazione di tutto e di tutti. Con la sua maschera stirata come una camicia sintetica e quei suoi milioni di ammiccamenti, il giornalista era scomparso da tempo. Ma accanirsi su di un uomo che da anni era immagine di una politica del fatuo e del vuoto, probabilmente anche non per sua colpa, ma perchè "lo dipingevano cosi'" i caratteristi del Boss, sarebbe ormai anacronistico.
Quello che mi fa pensare è invece il fatto che questa cosa nasca oggi improvvisa, come un colpo di coda del biscione. Senza cercare la dietrologia a tutti i costi, la scelta di scrollarsi di dosso il vecchio incartapecorito simbolo della televisione di partito, è stata ponderata. In un ex Presidente che ha ancora molti e molti mezzi per ricomparire sulla scena politica, albergano infinite capacità di calcolo. Se lui continua a ritenersi immortale, non altrettanto pensa e giudica i suoi fedeli scudieri e compagni di ben altro che merende. Il delfino siciliano (un po' anch'egli tonno abbronzato), avrà proposto questo come gesto di smantellamento di un apparato che ormai non funziona piu'. In un'ottica di rinnovamento dell'immagine, ma non certo dei contenuti, bisogna lasciare per strada i pezzi da museo che non incensano piu' favorevolmente, ma ricordano eventi infausti, producendo una puzza sulfurea di certo sgradevole.
Ci sarà stata una telefonata. Probabilmente neanche diretta. Qualcuno avrà detto, con dei giri di parole neanche troppo sofisticati: "Caro direttore, ti ringraziamo per i tuoi servigi, ma adesso dobbiamo dare spazio a facce nuove e a nuove idee fresche e strategicamente produttive". Il duro colpo, sicuramente non inatteso, sarà stato assorbito con un debole: "Ma questo tg l'ho fondato io e dà ancora buon frutto. Possiamo migliorare. Cosa vogliamo cambiare?". E la risposta in stile un po' aziendale (ma direi piu' in generale da organizzazione di ogni tipo) sarà stata: "Direttore, è il caso che tu ti goda i frutti del tuo duro lavoro. Non ti mancano i mezzi, riposati. Riposa a lungo con un viaggio per il mondo..."
Il tempo trascorso dallo scandalo dello smutandamento avrà permesso di minimizzare la possibilità di ulteriori ripercussioni. Quindi, possiamo attenderci serenamente di non vedere per lungo tempo il volto Fedele. Ci saranno ancora avvenimenti interessanti da qui alle elezioni del Presidente della Repubblica. La scommessa vera di Berlusconi resta il Quirinale. Riuscirci sarebbe per l'Italia una beffa enorme, ma il masochismo nazionale potrebbe non aver toccato il suo fondo. Nelle sale oscure del potere, in quelle conversazioni melliflue che tanti film hanno rappresentato purtroppo seriamente, la partita a scacchi continua. In fondo si è sacrificato un pezzo importante, forse un alfiere, ma per aprire il gioco a uno spazio nuovo condotto con cavalli e torri...
Non resta che guardare e restare attoniti di fronte agli eventi. I conti dei fedeli e dei traditori, degli ostacoli e delle opportunità, proseguono ad un ritmo costante scandito dal suono di quelle macchinette conta soldi che continuano a cercare inutilmente di finire di quantificare il denaro dell'ex Presidente. Ne è conscio anche il nuovo Front-Man dello spettacolo di quella politica che desidera il potere per guardare agli affari propri e personali. Conosce il rischio, ma sta aspettando il momento buono per buttare il re giu' dalla torre senza sporcarsi le mani. Da Giulio Cesare in poi, la storia ciclicamente si ripete. E noi italiani sembriamo non imparare mai. Deve essere un virus tremendo quello del potere: rende ciechi, sordi, paranoici e soprattutto soli.
P.S.: Ma lo sapete che non si trovano foto di Coppia su internet... Strano...
1 commento:
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