lunedì 18 aprile 2011

Elettricità

Qui in Svizzera non si pagano molto le utenze. Costa tutto carissimo per il resto, ma l'acqua e l'elettricità non sono particolarmente esose. Del gas non parlo: gli appartamenti dotati allaccio del metano sono pochi e secondo una logica non chiara. Per tradizione mi sarebbe piaciuto avere i fornelli, ma mi accontento delle piastre elettriche che hanno tanto da dire...

In realtà nel mio cantone siamo anche provvisti della recentemente spaventosa energia nucleare. A meno di 20 chilometri, ho infatti una delle due centrali che attrezzano la zona. Sono perfino in possesso delle pillole di ioduro di potassio che lo comprovano.

Non è tranquillizzante il fungo di vapore che ogni tanto mi capita di incrociare con lo sguardo, ma c'è poco da fare: accendere una centrale è per certi versi piu' facile che spegnerla. In principio non sarei del tutto contrario nucleare. Certo c'è il problema delle scorie, di sicuro con le energie rinnovabili si puo' fare molto di piu' di quello che le major del petrolio ci fanno credere. Bisogna oggi già raschiare il fondo del barile per non rimanere a secco...

Ma guardando agli incidenti recenti, mi domando seriamente quanto ci possiamo spingere ancora oltre nelle richieste energetiche. Usiamo elettricità come se fosse inesauribile e soprattutto come se i costi di produzione non li pagassimo con un depauperamento profondo delle risorse del pianeta. E la cosa grave non è quando lo utilizziamo per attività veramente necessarie, ma quando mandiamo a palla i condizionatori anche se fuori ci sono solo 26 gradi. Oppure quando usiamo una macchina di potenza smisurata in una terra dove i limiti di velocità castrano un motore (leggi io e la mia alfa...).

Credo ci sia da iniziare a riflettere sul futuro ipotetico dell'umanità e su cosa è necessario investire per mantenere il livello di consumi attuale e non incrementarlo ancora. Ridurre gli sprechi è il primo passo. Inventarsene delle nuove il secondo. Ma guardare all'elettricità come ad un'amica da accarezzare con affetto non è forse una cattiva idea...

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