Come si fa a capire se si sta mentendo e se ci si sta mentendo? Difficile. Ci sono molti momenti in cui diciamo e ci diciamo delle cose che ci sembrano inossidabilmente vere. Poi dopo un po' scopriamo di aver imbrogliato le carte o di esserci auto-convinti di realtà solo apparenti.
Mentire e mentirsi è punibile con dolorose frustate. In genere sono molte di piu' quelle che ci auto-infliggiamo di quelle che gli altri possono darci. E' piu' facile di quello che si pensi trovare delle pezze a colori con gli interlocutori vittime delle nostre bugie, finanche di quelle dette in buona fede. Infatti mentire in buona fede dovrebbe essere una assoluzione assoluta. Almeno di questo ero convinto. Oggi pero' la vedo un po' diversamente. Credo che la buona fede sia uno stato d'animo scricchiolante dal principio. Lo sentiamo che qualcosa suona male anche se non lo vogliamo ammettere. Troppe volte ci svegliamo da una specie di trance realizzando che è stata tutta una falsa interpretazione, non abbastanza approfondita. La verità è (quasi) sempre abbastanza luminosa, ma vestire degli occhiali da sole la appanna. E gli occhiali, la maggior parte delle volte siamo noi a metterli per attenuare la nostra sensibilità a quella luce che ci puo' far male come una riflessione su un ghiacciaio...
Rileggendo delle parole scritte di recente mi sono reso conto che non erano altro che mezze verità. Una parziale visione. Una luce attenuata rigorosamente per non ferirmi nel momento in cui ferito ero già. Rivelazioni cosi' capitano all'improvviso. Le conseguenze sono impredicibili. Se non il fatto che bisogna da un lato assolversi e dall'altro trovare la patch per noi stessi, la nuova realtà, forse anch'essa temporanea, ci mette di fronte a nuove scelte, con diversi stati d'animo e opzioni diverse...
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