Nella mia esperienza professionale recente (ultimi 3 anni), nel mio dipartimento, anche ribattezzato porto di mare, sono passati molti personaggi interessanti. Per periodi di tempo più o meno lunghi, ci sono state persone di ogni razza, natura e nazionalità. Non molti sono rimasti fino a entrare a far parte dell'orizzonte quotidiano... Ma diversi e per diversi motivi hanno lasciato un segno.
Quelli che sono invece protagonisti del quadro principale, sono passati invece da una forma impressionista a una chiarezza piuttosto rinascimentale ai miei occhi. Per alcuni, il passaggio a una rappresentazione molto più netta e definita, è stato dannoso. Il loro carattere è emerso più chiaramente, deformando in modo irreversibile le sfumature iniziali. Ce ne sono alcuni che effettivamente sono diventati quella figura distorta e spaventosa di alcuni Caravaggio, abile nel mostrare non solo la bellezza, ma nell'esaltare anche deformità e orrore...
Il loro danno, sia ovvio, non è estetico quanto interiore. Emerge come per Dorian Gray di fronte al suo ritratto, una specie di perversione interiore. Mi condiziona il sapere chi c'è dietro le maschere: è aver visto il baratro e saperlo anche, purtroppo, riconoscere. Io sono un pò così: se conosco alcuni aspetti fondamentalmente insopportabili, incomincio a farli diventare preminenti. Il rivederli continuamente mi rende dubbioso e non aperto. Eppure con grande sforzo, mi mantengo civile per motivi di utilità/inutilità. Ma è dura. Vengono i momenti che vorresti sputare fuori un pò di questo veleno e scoprire il ritratto del vero Dorian. Guardarlo sarebbe ancora spiacevole, ma mal comune potrebbe in questo caso essere un mezzo gaudio di sollievo!
Quelli che sono invece protagonisti del quadro principale, sono passati invece da una forma impressionista a una chiarezza piuttosto rinascimentale ai miei occhi. Per alcuni, il passaggio a una rappresentazione molto più netta e definita, è stato dannoso. Il loro carattere è emerso più chiaramente, deformando in modo irreversibile le sfumature iniziali. Ce ne sono alcuni che effettivamente sono diventati quella figura distorta e spaventosa di alcuni Caravaggio, abile nel mostrare non solo la bellezza, ma nell'esaltare anche deformità e orrore...
Il loro danno, sia ovvio, non è estetico quanto interiore. Emerge come per Dorian Gray di fronte al suo ritratto, una specie di perversione interiore. Mi condiziona il sapere chi c'è dietro le maschere: è aver visto il baratro e saperlo anche, purtroppo, riconoscere. Io sono un pò così: se conosco alcuni aspetti fondamentalmente insopportabili, incomincio a farli diventare preminenti. Il rivederli continuamente mi rende dubbioso e non aperto. Eppure con grande sforzo, mi mantengo civile per motivi di utilità/inutilità. Ma è dura. Vengono i momenti che vorresti sputare fuori un pò di questo veleno e scoprire il ritratto del vero Dorian. Guardarlo sarebbe ancora spiacevole, ma mal comune potrebbe in questo caso essere un mezzo gaudio di sollievo!
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