Sono arrivato ieri in città verso sera. Essere atterrato alle falde del Vesuvio è stato per me già un gran risultato. Ho dovuto tenere le dita incrociate da ieri mattina perchè il tempo in Svizzera era dolorosamente freddo e nevoso. Quando a pranzo ho attivato l'automatic mode e mi sono messo in moto alla volta di Basilea, ho dolorosamente dovuto riscontrare che meteo non mi stava dando una mano...
Fino all'aeroporto è stato un susseguirsi interminabile di bianche colline e campi, squassati dal vento gelido che nei suoi -6° a mezzogiorno non era da definire confortevole... Le piste apparivano anche inquietanti: vedere che in giro per l'aerostazione si muovevano frenetici spazzaneve, mi metteva una certa ansia... Ma poi tutto è apparso tranquillo: una misera ora di ritardo non ha spento la mia soddisfazione per essere nuovamente in vacanza...
Certo, drogato dal lavoro, la mia dose limitata alle ultime 3 settimane mi ha lasciato con un pò di astinenza. Ma sono certo che supererò la crisi... Le vacanze sono sacre, e saranno veramente rilassanti, almeno per le ore che prevedo riuscirò a dormire. Per il mio stomaco, invece, non sono sicuro che lo stress sarà così leggero. Ma anche lì dovrò lavorare a limitare i danni.
Eppure è iniziato un processo di riflessione sul futuro, sul passato e sul presente, che mi riempie di domande come il sacco dei regali di Babbo Natale. E' sempre la solita storia della fine d'anno o qualcosa di più? Non lo so, e quindi spunto una domanda in più del tutto imprevista.
In ogni caso sto comprendendo sempre di più che la scelta sui tempi delle vacanze è un fatto importante: farle troppo spesso non va bene come non farle mai. Quelle di novembre non sono state una scelta del tutto libera, visto il rinnovo Maniero, ma di sicuro sono state troppo vicine al Natale attuale, lasciandomi con l'idea che avrei dovuto fare di più e meglio. Insomma la pillola lavoro è stata tagliata male, probabilmente dalla polvere del Maniero, e la disintossicazione è solo all'inizio!
Fino all'aeroporto è stato un susseguirsi interminabile di bianche colline e campi, squassati dal vento gelido che nei suoi -6° a mezzogiorno non era da definire confortevole... Le piste apparivano anche inquietanti: vedere che in giro per l'aerostazione si muovevano frenetici spazzaneve, mi metteva una certa ansia... Ma poi tutto è apparso tranquillo: una misera ora di ritardo non ha spento la mia soddisfazione per essere nuovamente in vacanza...
Certo, drogato dal lavoro, la mia dose limitata alle ultime 3 settimane mi ha lasciato con un pò di astinenza. Ma sono certo che supererò la crisi... Le vacanze sono sacre, e saranno veramente rilassanti, almeno per le ore che prevedo riuscirò a dormire. Per il mio stomaco, invece, non sono sicuro che lo stress sarà così leggero. Ma anche lì dovrò lavorare a limitare i danni.
Eppure è iniziato un processo di riflessione sul futuro, sul passato e sul presente, che mi riempie di domande come il sacco dei regali di Babbo Natale. E' sempre la solita storia della fine d'anno o qualcosa di più? Non lo so, e quindi spunto una domanda in più del tutto imprevista.
In ogni caso sto comprendendo sempre di più che la scelta sui tempi delle vacanze è un fatto importante: farle troppo spesso non va bene come non farle mai. Quelle di novembre non sono state una scelta del tutto libera, visto il rinnovo Maniero, ma di sicuro sono state troppo vicine al Natale attuale, lasciandomi con l'idea che avrei dovuto fare di più e meglio. Insomma la pillola lavoro è stata tagliata male, probabilmente dalla polvere del Maniero, e la disintossicazione è solo all'inizio!
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