Forse alcuni piu' giovani di me non ricordano la pubblicità dell'Amaro Montenegro... Non quella di oggi, ma quella di alcuni anni fa, mostrava un tipo che andava in giro con il sidecar e la giubba da esploratore. Correva verso una destinazione che ben presto si rivelava una stalla e faceva nascere un puledrino... Insomma un veterinario che poi per festeggiare si ingollava un bel bicchierino di Amaro per far andare giu' probabilmente qualche pesante cena campagnola. Come poi ritornasse indietro e se la polizia lo mettesse dietro le sbarre per guida in stato di ebbrezza nessuno puo' dirlo. Ma la funzione sociale e il messaggio positivo giungevano memorabili: fai una cosa buona e poi hai diritto all'Amaro che ti addolcisce la serata. E in effetti, agire da veterinario per curare delle creature di Dio era atto rispettabile.
Oggi le cose sono cambiate e il protagonista, ancora con una giubba, si impegna a far arrivare a destinazione un gruppo musicale per una festa. Grande festa e via di amaro al suono dell'orchestra. Tutti felici e sorridenti a godersi la serata compreso il nostro eroe. Pur rispettando il valore assoluto della musica, mi sembra pero' che il messaggio si sia un po' trasformato: dal sociale all'edonista in un bicchiere di digestivo? Forse specchio dei nostri tempi, il veterinario si è riciclato in una ditta di salvataggio delle sagre di paese. O forse meglio dire che fa una migliore impressione un vincente che riesce a mantenere vivo il divertimento piuttosto che uno che si sacrifica e si sporca le mani per un cavallino... L'amaro lo si gusta piu' volentieri quando vicino non c'è la puzza di sterco di quadrupede e intorno invece gli altri sono brilli abbastanza da sorridere immotivatamente ebeti.
E' un'estremizzazione, senza alcun dubbio. Ma questa riflessione su un mondo dove non si progredisce nella direzione di fare cose importanti per mantenere vivo il nostro pianeta, ma piuttosto ci si stordisce di inutilità, un po' mi fa effetto. Quale progresso ci hanno portato iPhone, iPad, Tablet e reti telematiche? Ci hanno avvicinato virtualmente per renderci forse piu' lontani fisicamente. Ma sono anche in molti casi aggeggi di puro entertainment, belli da vedere e toccare, ma utili a cosa altro che a generare un numero inimmaginabile di bit?
Detto da me, ardente sostenitore dell'Hi-Tech in tutte le sue propaggini cicciotte, puo' sembrare un'accusa ipocrita. Ma ogni giorno mi sembra che stiamo usando le nostre risorse non per dare una vita calma, serena, sicura e dignitosa a tutti con un benessere diffuso, quanto per produrre costantemente grosse sciocchezze di cui non sappiamo piu' cosa fare dopo poco. Sprechi che si sommano a sprechi e che non ci fanno migliorare le condizioni del mondo. Bene internet, bene l'aspetto ludico, ma dove sono e dove vanno a finire i progressi tecnico scientifici volti non a generare profitto quanto semplicemente a migliorare la nostra vita e a renderla lunga e serena? L'edonismo del complesso musicale "salvato" dal dolce omino dell'Amaro, dicono che generiamo tonnellate di cose che servono a divertirci, dimenticando forse che esse non sono una priorità...
Sarà pure un approccio bacchettone e minimalista, ma stasera mi prende un po' la voglia di ritornare ad una vita di base, dove salvare il cavallino ancora vince sullo spettacolo della Sagra...
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