Per distrarmi da un momento personale non felice, provo ad aprire giornali e siti online per vedere cosa succede nel mondo e in Italia.
Ovviamente compare e la fa da padrone lo scandalo che coinvolge il presidente del Consiglio italiano e altri suoi giullari di corte e un numero imprecisato di ragazzine delle più svariate origini. La più richiamata è Ruby, ragazza di strani atteggiamenti libertini che non si sa come sia stata addirittura ritenuta nipote del presidente egiziano Mubarak. Non credo oggi il peso di questo nome sia lo stesso di alcuni giorni fa, in una strana congiunzione temporale, ma questa è un'altra storia...
Ebbene scandalo. Non il primo, non l'ultimo di un uomo più che di un presidente. Se guardiamo al passato, le indagini e le accuse, erano state di tipo economico, finanziario, criminale... Ma è evidente che in un paese come il nostro, dove il segno della furbizia vince sempre, questi erano aspetti addomesticabili per chi un esempio di successo è stato e continua a essere. La gente quindi se ne interessava, certo, ma non morbosamente. In fondo la morale sulle truffe e sulle leggi, è sempre stata un pò grigia in Italia. Imbrogliare lo stato è quasi uno sport nazionale. E le leggi sono fatte solo per essere aggirate...
Ed ecco finalmente la chiave di volta di uno scandalo che non si esaurisce e infuria come una tempesta cui il premier non riesce a reagire, sovrastato dalle voci degli infiniti nemici che ha inevitabilmente chi è al potere e anche dai mormorii striscianti di chi non vuole uscire dal bunker della informazione di potere per farsi impallinare. Ecco quindi che ci sono volti che non si fanno vedere in giro e dichiarano poco. Ecco quindi la strategia di mandare in giro le donne. Perchè sulle donne non si spara. Perchè le donne disarmano con la loro incredibile fiducia nel loro premier e nella perversità delle loro simili...
Ma il problema è che non basta. Lo scandalo non riesce a sgonfiarsi. Perchè c'è la pruderie di 50 milioni di italiani che vorrebbe avere le foto delle serate nella cantina. Una cantina di lusso trasformata in un locale di spogliarelli da addio al celibato con dei vecchi guardoni dalle mani lunghe e dalle tasche profonde. Del reato, non importa niente a nessuno. Del rispondere alle proprie mogli scandalizzate importa a tanti mariti di nascosto deliziati e semplicemente invidiosi. Del tentativo moralizzatore della Chiesa Cattolica, interessano le masse monetarie che ancora essi sono in grado di muovere. Del tentativo maldestro di impietosire su quelle "povere" ragazze messe alla gogna da un'indagine, nessuno si sente partecipe in un paese dove le escort sempre mignotte sono...
Insomma, questa volta appare proprio che la volta sia puntellata da una chiave grossa e robusta. Il presidente non ha tappato in tempo la falla, ha commesso degli errori fiducioso in una impunità da faraone egizio, ma non è andata così. Nel suo coinvolgere persone non ben selezionate e indottrinate, ha esposto tutto il suo regno di saltimbanchi all'incontro con gli occhi di gente che non guarda più con il servilismo invidioso, ma che diventa nemica quando vede che gli altri se ne approfittano e loro non possono... Per molto meno che per questo, Clinton si dimise. Secondo me fu troppo. E secondo me questo scandalo non è quello che avrebbe dovuto far cadere il governo, reo di malfatti ben più gravi. Ma c'è la possibilità che lo faccia cadere.
Di chi poi possa vincere le nuove elezioni, ci sarebbe da discutere. Con il tempo anche questo polverone scenderà al suolo. E lì, si vedrà chi è rimasto in piedi...
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