sabato 8 novembre 2008

Gomorra per noi


Mentre al telegiornale tornano (hanno mai smesso?) a parlare di Napoli e della sua atroce criminalità, qui in Svizzera proiettano nella sala semi-parrocchiale, Gomorra di Matteo Garrone tratto dal libro di Saviano. Lo proiettano in lingua originale con i sottotitoli. Cerco di immaginare quello che ha dovuto tradurre le tipiche espressioni napoletane e le parolacce nel truce tedesco e non ci riesco...

Sulla qualità del film, non mi esprimo nel dettaglio. Lo ho trovato scandito da ritmi lenti, ma in questo caso credo che ce lo si potesse aspettare, visto l'argomento e le velleità "impegnate". Non male alcuni personaggi, con su tutti Toni Servillo nel dare una faccia pulita agli affari sporchi...


Ma al di là di questo, resta la nostra città/regione, nelle sue fosche tinte di degrado e sofferenza. Non c'è sulla gente un occhio malevolo, come non c'era nel libro di Saviano. In massima parte quei ragazzini presto uomini feroci, non hanno una scelta per distinguere tra il bene e il male. E' la sopravvivenza che conta, e quando quella viene messa in discussione perchè basata sulle economie dei clan, tutto diventa un senso unico. Tante volte ho detto e pensato che c'è sempre una scelta, ma sono convinto che la scelta debba essere proposta...


Ovviamente me ne sono uscito dal cinema con il magone. Quella terra devastata che è dietro l'angolo di casa, quelle persone distrutte alla ricerca di una felicità impossibile. Non credo che la situazione possa essere compresa fuori dai confini della Campania. La denuncia verso chi non si fa scrupolo di sfruttare luoghi, esseri umani e cose come se fossero plastilina da deformare, non mi sembra trovi poi delle giustificazioni o almeno uno spunto critico alla ricerca dei perchè di uno status...


Saviano, pur nella mia antipatia per i suoi modi di fare il personaggio, ha avuto il gran merito di dipingere un quadro fotografico. Il suo scuro Caravaggesco, ha messo tutti di fronte a fatti e nomi cogniti, ma troppe volte dimenticati. E dopo? Al di là del suo valore simbolico, è rimasto un caso di cronaca il suo dover scappare e nascondersi. Oggi d'altronde anche i martiri (o possibili tali...) non sono più esempi...

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